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Trova la sella perfetta per te

Sella: il dettaglio che fa la differenza!

ha mai pensato che anche la sella della tua bici abbia una durata? Asimmetria in obliquity e comfort in sella ne possono subire le conseguenze!

ottima sella, apparentemente usata come tante altre.

da una attenta osservazione dei fianchi della sella è possibile osservare eventuali deformazioni permanenti dovute a continue sollecitazioni ripetute nel tempo attraverso il peso del corpo ed il continuo movimento delle parti di appoggio ischiatico. Ne consegue in alcuni casi, più frequenti su selle che presentano fori di scarico centrali, che una parte del telaio sottostante i rivestimenti subisca delle sollecitazioni che ne provocano deformazioni permanenti, come in questo caso.

Grafico 1

Dall’analisi dei movimenti del bacino nelle tre dimensioni risulta un’anomala ed eccessiva asimmetria nel movimento di Obliquity (Grafico 1) che fanno assumere al ciclista un movimento di oscillazione nel gesto di pedalata simile ad una posizione di seduta in sella eccessivamente alta. In realtà anche abbassando l’altezza sella l’asimmetria in obliquity non migliora.

Grafico 2

Ecco come si presenta l’analisi in obliquity dello stesso ciclista con la semplice sostituzione dello stesso modello di sella ma, ovviamente nuova. I movimenti di oscillazione laterale in obliquity sono rientrati su parametri accettabili e soprattutto risultano simmetrici.

Il suggerimento è quello di verificare periodicamente lo stato della vostra sella andando a mettere gli occhi dove di solito posizionate il vostro fondo schiena. Dedicate alcuni minuti a questo tipo di controllo almeno una volta al mese ed effettuate una visita di controllo dal biomeccanico di fiducia ogni 6 mesi per il controllo del vostro assetto in sella.

Se non trovi comfort con la tua posizione in sella non perdere tempo, recati da un professionista di settore e fatti consigliare.

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pressioni sella

PEDALARE SENZA DOLORI SOTTO SELLA? SI PUÒ !

Test selle con analisi pressoria. Due larghezze di sella differenti; diversa forma; scarico centrale presente e non: ecco il risultato!

Non sempre una bellissima e costosa sella può risultare altrettanto comoda. Facendo letteralmente le “lastre” a come appoggia il tuo ischiatico in sella a parità di posizionamento biomeccanico in bici, i risultati possono essere davvero sorprendenti.

Le immagini raffigurano gli appoggi in sella di un ciclista di 70 kg di peso corporeo con una larghezza ischiatica di 10,9 cm.

Nell’immagine di SX il ciclista utilizza la propria sella S2 (con scarico centrale) di larghezza 134 mm. Nell’immagine di DX lo stesso ciclista sta provando una sella S1 (senza scarico centrale) con larghezza 120 mm.

Si osserva come con larghezza maggiore il ciclista tende a posizionarsi in fase dinamica di pedalata nella parte anteriore sovraccaricando le parti molli in zona perineale lasciando praticamente assente l’appoggio della parte posteriore della sella (zona di colore nero) . La sella di DX evidenzia una maggiore superficie di appoggio riducendo la pressione massima (da 614 MBAR a 453 MBAR) . Si osserva inoltre, come anche la pressione media sia minore ( da 274 MBAR a 181 MBAR) grazie alla maggiore ripartizione del peso su di una superficie di contatto maggiore.

Non esiste una sella ideale per tutti i ciclisti, come non esiste un modello di scarpa adatto a tutti. Per questo motivi vi invitiamo ad effettuare un test di analisi pressoria in fase dinamica sulla propria bike per avere le idee chiare e sapere dove poggiare il proprio sedere!

Tiziano Bertocci al Fashion Show

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Ulteriori informazioni

Tiziano Bertocci di consulenzabiomeccanica presente a La Villa Resort di Montecatini Terme al Fashion Show presenta il lavoro di Analisi e Consulenza Biomeccanica di posizionamento corretto ed assetto in sella. Con la presenza di ToscanaTV &ToscanaSprint

Postura e biomeccanica ovvero: Essere umano e bicicletta

Considerato come macchina l’organismo vivente, se pure con alcune differenze rispetto alla bicicletta, è composto da parti che si muovono si sovrappongono e sono unite mediante perni agli assi di rotazione.

Per poter compire un lavoro gli elementi di una macchina, devono essere disposti a catena per formare un sistema chiuso, nel quale il movimento di uno degli elementi determina il movimento del sistema completo senza l’interferenza di altre variabili. Altrettanto non si può dire per il corpo umano che, nella maggior parte delle situazioni, risulta essere un sistema aperto di elementi a catena. Nella macchina vivente infatti, gli elementi raramente si sovrappongono e non sono in realtà centrati mediante perni agli assi di rotazione e normalmente sono liberi di muoversi e compiere rotazioni in direzioni specifiche comandate dalle articolazioni che vengono stabilizzate dall’azione dei muscoli.

Quando invece il corpo umano compie il gesto motorio attraverso la “macchina” bicicletta, esegue un lavoro limitando il grado di libertà delle articolazioni andando a formare un sistema a catena ciclica chiusa.

È per questo che anche la postura è determinante per mantenere il corpo in salute così come lo è un corretto assetto di posizione in sella sulla propria bicicletta.

Indubbiamente non è sufficiente correggere l’assetto in bici ricercando la posizione ideale, se per contro la postura della macchina vivente ha perso equilibrio e simmetria nella vita quotidiana.

Questo video, realizzato dagli amici di Bikeitalia, mostra utili esercizi che anche il team di consulenza biomeccanica suggerisce ai propri clienti ciclisti come una tra le buone abitudine da inserire nello stile di vita quotidiana.

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